Dopo il grande successo di pubblico delle scorse edizioni, ritorna, in versione autunnale come nella sua origine, la 19° edizione della Mostra Mercato Giardino Jacquard: una manifestazione di due giorni, aperta al pubblico, dedicata alle orchidee, piante fiori e bonsai nella magnifica cornice ottocentesca dell’ ex area Lanerossi, del Lanificio Conte e del Giardino Jacquard.
Sabato 21 e domenica 22 settembre, il nuovo appuntamento florovivaistico mette in mostra spettacolari orchidee, con specie e ibridi coltivati da appassionati Veneti, con la possibilità di assistere a lezioni di coltivazione e di incontrare produttori di fama internazionale che presenteranno in esposizione propri esemplari.
Schio è legata storicamente, culturalmente ed economicamente al complesso industriale del Lanificio Rossi, al quale vuole rendere omaggio attraverso l’allestimento della mostra proprio all’interno degli spazi ex industriali, attigui al Giardino Jacquard, del cortile interno della Fabbrica Alta e nell’area espositiva del Lanificio Conte. Verrà inoltre aperta per la prima volta al pubblico la prestigiosa serra che potrà riacquistare il fascino dei tempi passati, grazie a un’esposizione di orchidee.
La mostra di orchidee, diventata punto d’incontro importante per orchidologi italiani e stranieri, ospiterà varietà rare e pregiate che parteciperanno al concorso “Best in show Giardino Jacquard”, con i premi attribuiti dalla giuria dell’Associazione Italiana di Orchidologia. Il Comune di Schio, organizzatore dell’evento, si avvale della collaborazione di varie Associazioni orchidofile, ed è diventato esso stesso socio Istituzionale dell’A.I.O. (Associazione Italiana di Orchidologia) e per dare valenza al mondo associativo.
Il progetto originario
Il Comune di Schio con determinazione n. 143 del 5 ottobre 2004 incaricava l'Avv. Marco Parini, all'epoca vice Presidente di Italia Nostra, di cui è ora Presidente, di presentare un “Progetto di massima per un modello di gestione con finalità culturali ed ipotesi di utilizzo di strutture comunali”.
Tale progetto, presentato nel dicembre 2005 e approvato con Deliberazione Consiliare n. 68 del 29 maggio 2006, comprendeva un'ipotesi di valorizzazione del Giardino Jacquard, per l'interesse storico e artistico che lo connota. Nello specifico, l'Avv. Parini proponeva la sua apertura al pubblico proprio per “il valore qualitativo di tale giardino storico, la sua ubicazione e la necessità di valorizzarlo, nel più rigido dettato conservativo, quale emergenza monumentale di enorme importanza per Schio”; a tale proposito, suggeriva l'organizzazione di mostre florovivaistiche da realizzare a partire dall'estate del 2006 e da svilupparsi successivamente, con cadenza annuale, con iniziative collaterali quali conferenze, rassegne enogastronomiche, spettacoli ecc., in modo da sviluppare “una rassegna generalista ed una specialistica, dedicata ad un pubblico attento e particolarmente interessato”.
A partire dalla Notte Bianca del 2006 il Comune di Schio ha quindi iniziato ad organizzare la mostra mercato Giardino Jacquard, avvalendosi di collaboratori presenti nel territorio e inserendola inizialmente all'interno di altre manifestazioni (vedi 250° Lanificio Conte nel settembre 2007) e, a partire da settembre 2008, come manifestazione autonoma visto il successo di pubblico riscosso. La mostra di orchidee è diventata negli anni la rassegna specialistica e il fulcro della manifestazione proprio per la sua importanza storica dato che, già alla fine dell'ottocento, Alessandro Rossi coltivava le orchidee all'interno della serra, situata al centro del Giardino Jacquard, per farne dono ai suoi clienti.
La cadenza annuale di settembre si è interrotta nel 2010 quando, per evitare sovrapposizioni con una analoga mostra organizzata nella stessa data, privatamente, nel vicino Comune di Thiene , si è ritenuto di programmarla nel mese di giugno. L'esito non soddisfacente, il periodo infatti non è favorevole alle esposizioni floreali, ha convinto il Comune di Schio a ritornare al proprio appuntamento di settembre, iniziato nel 2007, previa consultazione nel mese di febbraio 2011 con il comune di Thiene. Si ribadisce, pertanto, che il progetto “Mostra Mercato GiardinoJacquard” e relativa eposizione di orchidee è un Progetto dell'Amministrazione di Schio, che dal 2007 realizza nel mese di Settembre, con il coinvolgimento di associazioni ed appassionati del territorio, con l'obiettivo di recuperare la memoria storica della città e valorizzare un sito, il giardino romantico, fatto progettare da Alessandro Rossi ad Antonio Caregaro Negrin e realizzato tra il 1859 e il 1878 e nella cui serra venivano coltivate le orchidee: Laelia superbiens, L. perrinii, Vanilla aromatica e Vanda tricolor. La città ne ha acquisito la proprietà nel 2010 e grazie alla collaborazione con il Comune di Santorso si è realizzato pienamente il progetto con il collegamento con il Parco e la Villa Rossi di Santorso, parco che, alla fine dell'800, ospitava una scuola di orticoltura e pomologia e un “podere modello”, creati da Alessandro per Rossi applicarvi i più avanzati, all'epoca, sistemi di produzione agricola.
Giardino Jacquard, la storia
Il Giardino Jacquard è uno dei luoghi storici dell’archeologia industriale di Schio, giardino romantico per eccellenza progettato e realizzato tra il 1858 e il 1878 dall’architetto vicentino Antonio Caregaro Negrin su commissione di Alessandro Rossi, famoso industriale dell’epoca e grande appassionato di orchidee; giardino che lo scorso anno è quindi diventato patrimonio della Città e dei suoi abitanti.
Il progetto originario prevedeva la nascita entro quest’area di altri impianti produttivi, che avrebbero affiancato le strutture industriali già realizzate da Rossi nell’area antistante. In realtà presto si convertì la zona in uno spettacolare spazio scenografico, ove si coniugano “natura” ed “architettura” in un insieme di chiaro gusto romantico. All’epoca, sui tre lati del giardino si trovavano lo stabilimento per la tessitura, il teatro e, sullo sfondo, l’elemento connotativo del giardino: il complesso curvilineo della serra caldo umida, un tempo destinata da Alessandro Rossi alla coltivazione delle orchidee, di cui faceva dono ai grandi clienti della Lanerossi. L’ubicazione e la particolare struttura della serra, dotata di sistemi di riscaldamento e vani di areazione, le vetrate policrome alla veneziana, i due grandi lucernari dei due avancorpi laterali, l’obliquità della falda di copertura del settore centrale, assicuravano una luminosità diffusa, temperatura e umidità adeguate per la conservazione delle famose collezioni di fiori e piante, di cui andava orgoglioso il proprietario. Nella zona retrostante, verso il pendio del colle, si sviluppa il ninfeo, fatto di percorsi coperti, grotte, scalinate, giochi d’acqua (ora scomparsi), sculture tra l’esotico ed il classico.
Nelle immediate vicinanze del Giardino, sorge la Fabbrica Alta, edificio simbolo del patrimonio industriale di Schio, progettata nel 1861 dall’architetto belga Auguste Vivroux su modello degli edifici industriali dell’Europa del Nord e massima espressione del grande impulso imprenditoriale impresso da Alessandro Rossi a cavallo tra ‘800 e ‘900.